Chiesa di San Marco

Piazza di San Marco, 3. (Apri Mappa)
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Descrizione

La basilica di San Marco a Firenze è una delle chiese del centro storico cittadino, che domina un'affollata piazza e che fa da punto di riferimento per l'area urbana circostante. La chiesa faceva parte originariamente del grande complesso del convento di San Marco, in cui vissero ed operarono molti fra i più importanti rappresentanti della spiritualità e della cultura quattrocentesca: Cosimo il Vecchio, sant'Antonino, il Beato Angelico, Ambrogio Catarino Politi, Fra Bartolomeo, Tommaso Caccini (noto per aver inquisito Galileo Galilei) e, soprattutto, fra Girolamo Savonarola, che predicò contro la decadenza dei costumi, finendo poi impiccato ed arso in piazza della Signoria nel 1498. Dal 1934 vi dimorò anche il sindaco di Firenze Giorgio La Pira, il cui corpo riposa ancora nel complesso monastico.Dal 1869 l'ex-convento ospita il Museo Nazionale di San Marco, di cui però non fanno parte né la chiesa né l'attiguo chiostro di San Domenico.Anticamente esisteva un Oratorio dedicato a San Giorgio poi annesso al convento. L'attuale convento sorse nel luogo dove fin dal XII secolo si trovava un monastero vallombrosano, passato poi ai Silvestrini che provenivano dalla chiesetta del contado di San Marco Vecchio, da cui la dedica all'evangelista. All'epoca questa zona si chiamava Cafaggio, per cui nei primi documenti la chiesa è citata come San Marco al Cafaggio.Nel 1418 questi ultimi furono costretti ad abbandonarlo dal papa "Domenicano" Eugenio IV il convento fu affidato nel 1435 ai Domenicani osservanti. Nel 1437 Cosimo il Vecchio, su suggerimento di Antonino Pierozzi, allora vicario generale di quest'ordine, decise di avviare la ristrutturazione di tutto il complesso. La chiesa era infatti nell'area di maggior influenza della famiglia Medici che risiedeva nelle vicinanze (nell'odierno Palazzo Medici Riccardi). I lavori furono affidati a Michelozzo, mentre della decorazione parietale si occupò, fra il 1439 e il 1444, il Beato Angelico insieme ai suoi collaboratori, fra i quali Benozzo Gozzoli. La chiesa venne consacrata la notte dell'epifania del 1443 dal cardinale e arcivescovo di Capua Niccolò d'Acciapaccio, alla presenza di papa Eugenio IV.Confiscato definitivamente nel 1866 fu in parte trasformato in museo nel 1869. La chiesa e una parte del monastero (attorno al chiostro di San Domenico) ospitano ancora oggi una comunità di frati domenicani.La facciata di San Marco è in stile neoclassico e risale al 1777-78. Fu realizzata da fra' Giovan Battista Paladini, come ricorda un'iscrizione sulla finestra. Divisa su tre ordini è scandita da paraste in tre fasce orizzontali con un unico portale sormontato da una finestra. Nelle fasce laterali è decorata da due nicchie con statue (in basso) e da nastri e festoni (in alto); il registro superiore presenta un bassorilievo decorativo e un timpano sormontato dalla croce in ferro.La torre campanaria fu realizzata nel 1512 su disegno di Baccio d'Agnolo.Internamente è ad unica navata e presenta numerose cappelle laterali, disegnate nell'ultimo quarto del Cinquecento dal Giambologna (dal 1579) e ornate soprattutto da tavole cinque-seicentesche. Anticamente era coperta da affreschi trecenteschi, dei quali restano tracce ritrovate qua e là sotto gli intonaci. Questi resti suggeriscono un lungo arco di interventi pittorici, collocabili tra il 1380 e il 1420 circa. A Michelozzo competerono la riedificazione della sagrestia e dell'abside.Dal 1679 vennero realizzate la tribuna ed il soffitto intagliato su progetto di Pier Francesco Silvani. La tela al centro del soffitto con l' Assunzione della Vergine e di Giovanni Antonio Pucci (1725).La controfacciata presenta i migliori resti di pitture trecentesche, tra i quali un grande Crocifisso, della scuola dell'Orcagna (1365 circa) e un' Annunciazione (documentata al 1375), vicina allo stile di Jacopo di Cione e modellata a partire dalla famosa Annunziata miracolosa della basilica della Santissima Annunziata.A sinistra è appesa inoltre una tela di Giovan Battista Paggi con la Trasfigurazione (1596), che sostituì la Pala di San Marco di Botticelli oggi agli Uffizi (1488-1490).Il primo altare di destra è decorato dalla pala di Santi di Tito raffigurante San Tommaso in preghiera davanti al crocifisso, del 1593.Nel secondo altare una Madonna e santi di Fra' Bartolomeo (1509 circa), mentre il terzo presenta un grande mosaico della Vergine, che proviene dall'antica basilica di San Pietro in Vaticano: arrivò a Firenze verso il 1596, quando venne realizzato l'altare. Gli angeli e i santi Domenico e Raimondo in adorazione attorno alla Vergine furono aggiunti a Firenze e sono dipinti a imitazione del mosaico, da qualcuno vicino allo stile di Francesco Boschi.Il quarto altare presenta la tela di Matteo Rosselli con la Madonna del rosario e angeli che portano in cielo San Domenico (1640), mentre la statua di San Zanobi sull'arco che incornicia l'altare è del Giambologna.Il primo altare di sinistra, quello più vicino alla controfacciata, è decorato dal Miracolo di San Vincenzo Ferrer, del Passignano (1593), mentre il secondo dal Matrimonio mistico di Santa Caterina, copia da Fra Bartolomeo di Antonio Domenico Gabbiani (1690).Il terzo altare è ornato dalla tela di Eraclio che porta la croce del Cigoli (1594), ed ai lati sono collocati i due monumenti agli umanisti qui sepolti: Pico della Mirandola e Poliziano.